La storia
La nascita dell’Istituto
Il nuovo Regio Istituto Magistrale di Milano, terzo dopo il “Tenca” e il “Maltoni Mussolini” (oggi Agnesi), nasce nel 1934 allo scopo di raccogliere tutti gli allievi maschi della città, in forte aumento grazie alla politica di incentivazione del governo, che vuole maestri maschi.
L’anno è inaugurato la mattina del 24 ottobre 1934 in una sede che non è ancora quella attuale. Il primo anno di vita si compie in via S. Agnese, in un edificio ora appartenente all’Università Cattolica.
La cerimonia religiosa ha luogo nella Basilica di S.Ambrogio alla presenza del Cardinale Arcivescovo, del regio Provveditore, del Fiduciario dell’A.F.S. e di presidi di altri istituti.
II primo preside è il Prof. Luigi Sasso, che resterà in carica fino alla nomina a Provveditore di Verona nel 1936.
Il nome del nuovo Istituto viene scelto dal consiglio dei professori il 30 ottobre, una settimana dopo l’inizio delle lezioni, in una breve seduta: e ciò sta a significare che le opinioni non sono tanto distanti e che un orientamento comune esisteva già Virgilio è un nome che ha per l’epoca un particolare valore simbolico; ma si dava della sua opera un’interpretazione oggi inaccettabile.
Virgilio era considerato il poeta “che delle virtù civili e belliche del popolo romano, cioè italiano, fu insuperabile cantore, e, come tale, è e sarà sempre, anche perché saldamente inserito da Dante nella vita cristiana, vivo maestro di sapienza e di eroismo”.
L’Istituto si trasferisce nella nuova sede di piazzale Tonoli (oggi piazza Ascoli) nell’ottobre del 1935, in un edificio modernissimo, in stile razionalista, disegnato dall’architetto Renzo Gerla, quando i lavori non sono ancora del tutto ultimati. La piazza era allora piuttosto periferica; l’edificio sorgeva su un terreno appena sterrato, dopo lo spostamento della massicciata della ferrovia che provenendo da viale Tunisia passava nell’odierno viale Giustiniano.
Intorno a esso vi erano soltanto la casa dei Mutilati di Piazza Novelli, l’edificio dell’Aeronautica e qualche cascina verso l’attuale Viale Argonne. Nel centro della piazza passava un tram che arrivava fino a S. Ambrogio.
La zona risultava molto tranquilla con aiuole e panchine dove ci si poteva riposare piacevolmente. Durante l’inverno del 1943 gli alberi vennero tagliati di nascosto di notte, racconta un testimone, perché gli impianti di riscaldamento non funzionavano e si cercava così di combattere il freddo pungente.