18 Dicembre 2012
Circ. 128 – Progetto “Volontariato a scuola” – Iniziativa di solidarietà
Ho il piacere di comunicarvi che, su iniziativa della Commissione “Volontariato a scuola”, il 21 dicembre 2012 durante l’intervallo, un gruppo di studentesse e studenti allestirà il banco “Una fetta di Solidarietà”
Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Exodus per “Casa di Carlotta” di S. Biagio di Bondeno (Ferrara), fortemente danneggiata dal terremoto del 20 maggio 2012
Cordialmente
La Dirigente Scolastica
Prof. ssa Nicolina Francavilla
La casa dei miei bambini fatta a pezzi dal sisma
di don Antonio Mazzi
Il 21 dicembre 2012 durante l’intervallo, un gruppo di studentesse e studenti allestirà il banco “Una fetta di Solidarietà”
Per fortuna gli angeli esistono e hanno fatto sì che nessuna delle quindici persone, fra cui sette bambini (dai tre mesi ai sette anni) e una mamma al 6° mese, fossero toccati dai calcinacci e, soprattutto, talmente spaventati da farsi del male.
In pigiama scalzi, infreddoliti, si sono ammucchiati nel giardinetto davanti casa, e hanno sentito, piangendo, una scossa dopo l’altra.
La piccola comunità viveva in una vecchia canonica, attaccata alla chiesa, oggi fortemente lesionata (si parla di abbatterla). Come accade in casi simili è saltata la luce, i telefoni non funzionavano e il freddo, nonostante fosse maggio, si faceva sentire.
In poche ore abbiamo trasferito tutti in un’altra struttura nel veronese. La casa canonica ora è là, vuota di bambini. Sono rimasti i giochi, le bambole, le oche e i pinocchietti! Non possiamo salire nelle camere e vedremo se i vigili del fuoco, ci permetteranno di prendere qualche vestito per i bambini.
Sono andato il giorno dopo, per capacitarmi del “disastro”. Purtroppo dobbiamo abbandonare definitivamentela casa. Inostri vecchi dicevano: “Dio vede e provvede”. Io invece mi domando come mai, tra le quaranta strutture di Exodus, sia stata colpita quella con più bambini. Ancora una volta sono gli innocenti a pagare?
Per la stampa questi fatti vengono chiamati “calamità naturali”. È facile definire così alluvioni, terremoti, trombe d’aria. Chi, però, ne resta colpito e coinvolto, si trova, in pochi secondi, senza casa, forse senza figli o senza genitori. E la calamità diventa “innaturale”.
I bambini di Bondeno già avevano sofferto, ingiustamente, per genitori poco regolari e troppe volte anaffettivi o violenti. Dopo mesi di lavoro avevamo recuperato relazioni, migliorato rapporti parentali, rasserenato bambini traumatizzati e dimenticati da padri “carcerati” e da madri non sempre ideali. L’atmosfera era carina. Respiravi aria di “casa”. E, per questi piccoli, è l’unica ricetta indovinata: aria di casa 24 ore al giorno!
Ora tutto è precipitato. Li ho visti nella nuova abitazione, temporanea e non adatta a loro. Speriamo che, dopo aver perso la casa, non perdiamo anche i bambini. L’ottimismo è d’obbligo e la pazienza deve avere il sopravvento. Cercheremo un’altra casa, in fretta.
Se poi la coscienza della gente e la solidarietà avessero il sopravvento, la disgrazia si potrebbe trasformare in occasione di crescita e di incontri “ravvicinati”.
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